Quando è stata l’ultima volta che vi siete messi alla ricerca di un nuovo materasso, o dei cuscini, per sostituire il vecchio supporto, ormai consumato, tenuto sul letto per anni?
Che vi siate recati direttamente in un’azienda o in store, oppure che abbiate cominciato a navigare nelle numerose pagine online confrontando prezzi, pareri e consigli di esperti, in ogni caso conosciamo bene il complesso “labirinto” da cui siete passati.
Scegliere il materasso adatto alle proprie esigenze, alle volte, sembra davvero un percorso intricato e lunghissimo.
Con l’avvento di nuove lavorazioni, tecnologie, di materiali e tecniche all’avanguardia, le scelte opinabili per i supporti del riposo si sono letteralmente quadruplicate.
Rete, molle, materasso ergonomico o ortopedico, memory foam, schiume di vario tipo, lattice… insomma, chi più ne ha… più ne metta.
Lungi da noi avere la pretesa di dipanare tutti i dubbi e i segreti di un ottimo materasso con un solo articolo, oggi vogliamo concentrarci su due aspetti specifici– caratteristiche – di un materasso del quale purtroppo si parla poco e con una certa approssimazione: densità e portanza.
La densità
La densità di un materasso, ovvero il rapporto fra il suo peso e il suo volume, è naturalmente condizionata dalla composizione interna del materasso stesso.
Esistono vari tipi di schiume con cui vengono prodotti materassi e cuscini (schiuma di lattice, di soia, di memory foam), ognuna di esse avrà delle caratteristiche specifiche che conseguentemente influiranno anche sulla densità del materasso stesso.
Esistono materassi ad alta, media e bassa densità.
Quelli ad alta densità sono considerati i più performanti in fatto di comfort e traspirazione: i materassi a bassa densità, al contrario, possono vantare prezzi vantaggiosi ma non assicurano una resistenza nel tempo elevata e non sono consigliati a coloro che soffrono di disturbi e patologie importanti a carico della schiena o del collo.
È importante tenere presente che la densità del materasso non ha niente a che vedere con la durezza/rigidità del supporto.
Varia notevolmente in base alla temperatura esterna. Durante la stagione invernale il volume della schiuma all’interno del materasso sarà diverso, inferiore per via dei gradi minori, da quello della stagione estiva in cui saranno più alte.
La portanza
La portanza – qui ci rendiamo conto di entrare in un ambito più tecnico e specifico ma d’altronde si tratta di nozioni fondamentali da comprendere, che possono darvi una mano a scegliere quale sia il materasso più adatto alle vostre esigenze – è la misura di resistenza ad un carico. Vien da se, dunque, che maggiore sarà il valore di portanza del materasso da voi opzionato, maggiore sarà la sua rigidità.
A persone più robuste e corpulente, ad esempio, si consiglia sempre di usare materassi a portanza maggiore mentre agli anziani è sufficiente anche un valore di portanza leggermente inferiore alla media.
La portanza incide chiaramente sull’ergonomia del materasso, ovvero sulle caratteristiche complessive del prodotto, basate sulle esigenze di chi andrà ad utilizzarlo (confort, gradevolezze, traspirazione, facilità di trasporto) e deve essere tenuta massimamente in considerazione per coloro che cambiano il vecchio materasso per problemi/esigenze legate alla colonna vertebrale, a disturbi del collo, della schiena o delle anche.
Affidatevi sempre al parere di un incaricato esperto, che vi esplicherà con pazienza le caratteristiche specifiche associate ai vostri bisogni, e posturali e di natura pratica.
Nel caso dei materassi, così come in ambito medico/clinico, non lasciatevi prendere dall’impulso di darvi da soli diagnosi affrettati.
La salute è importante. Il vostro sonno, idem.