Curiosità Salute Cos’è il Jet Lag, o “sindrome da fuso orario”? Facebook Twitter LinkedIn Con jet lag, o “sindrome da fuso orario”, si individua una serie di disturbi che colpiscono chi viaggia in aereo, con cambiamenti di almeno 2-3 fusi orari in breve tempo. Ti è infatti mai capitato di fare una bella vacanza in un’isola caraibica, negli Stati Uniti o in Asia, e di soffrire si insonnia o stanchezza improvvisa? Beh questi disturbi sono normali, perché sei costretto a sincronizzare velocemente il tuo “orario fisiologico” con il nuovo periodo buio/luce del paese di destinazione. L’organismo è infatti sincronizzato internamente sul ritmo circadiano, un ritmo di 24 ore regolato dall’alternanza di luce e buio e dalle abitudini di vita. Su di esso si organizza tutta l’attività del corpo: alternanza sonno-veglia, oscillazione della temperatura, della pressione arteriosa e della secrezione di diversi ormoni. Meglio da est a ovest o da ovest a est? Quando voliamo verso ovest, ad esempio partendo dall’Italia e arrivando a New York, attraversiamo sei fusi orari. Perciò, l’organismo, quasi pronto per il riposo notturno, dovrà affrontare un pomeriggio in più di attività e dovrà adeguarsi all’allungamento, o ritardo, del ritmo circadiano. L’adattamento in questo caso sarà rapido, perché la luce solare facilita la sincronizzazione. Ma se viaggiamo da ovest a est la giornata verrà accorciata, e sarà più difficile riprendere il ritmo notturno. L’adattamento comunque varia da persona a persona. I disturbi da cambio di orario Il Jet lag può indurre una serie di disturbi di breve durata, come: • insonnia e sonnolenza; • affaticamento durante la giornata; • difficoltà di concentrazione e nel rimanere vigili; • mal di testa; • problemi intestinali (costipazione o diarrea). I disturbi saranno temporanei, ma potrebbero rovinare la vacanza o un viaggio di lavoro: fortunatamente esistono alcuni accorgimenti per prevenirli o per minimizzarne gli effetti. Cura e rimedi Per il jet lag di solito non è necessaria alcuna terapia, ma se ti trovi a viaggiare spesso il medico potrebbe prescrivervi una terapia farmacologica oppure la fototerapia. La prima consiste nell’assunzione di dosi di melatonina (scopri qui cos’è la melatonina ed a cosa serve), che stimola l’organismo a prepararsi in modo naturale al sonno. La fototerapia utilizza specifiche lampade in grado di simulare in modo adeguato la luce naturale. Inoltre sarebbe meglio evitare dosi eccessive di caffè e pasti pesanti, che potrebbero influire negativamente sulla qualità del sonno. Viaggiare è bellissimo, si scoprono città, paesaggi e culture diverse: i disturbi dovuti al cambiamento d’orario, se ben gestiti, saranno un piccolo scotto da pagare per godere di un’esperienza indimenticabile, o per raggiungere un vantaggioso accordo commerciale. Facebook Twitter LinkedIn Contatta un nostro esperto del riposo Scrivici in chat
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