Cos’è la Fase REM del sonno?

fase REM

REM significa “Rapid Eye Movement” (movimento rapido degli occhi), e sta ad indicare il movimento rapido degli occhi che avviene durante questa fase notturna. Non solo i nostri occhi si muovono, ma anche il nostro corpo subisce dei cambiamenti: il battito cardiaco accelera, la pressione arteriosa aumenta, e il respiro diventa meno regolare.

Quando avviene la fase REM

Il sonno umano è caratterizzato da una struttura ciclica: ogni notte si susseguono 4-6 cicli della durata media di 60 o 90 minuti ciascuno. Ogni ciclo ha una sua fase iniziale di sonno lento, chiamato fase NREM, a cui segue una fase di “sonno paradosso”, la fase REM.

Si tratta di un momento molto delicato, in cui abbandoniamo completamente il controllo del nostro corpo, attraversando quasi uno stato di paralisi muscolare, viceversa il cervello è in piena attività.

In questa particolare fase del sonno, il cervello scarta tutto ciò che considera di poco valore ed utilità, andando ad immagazzinare i “dati” che invece ritiene significativi per far maturare le nostre funzioni cognitive, sensoriali ed emotive.

La fase dei sogni

La fase REM del sonno è detta appunto “sonno paradosso” perché è l’unica in cui si verificano i sogni. Il nostro cervello è infatti incredibilmente attivo, come se stessimo svolgendo un’attività intellettuale.

Il sonno REM contribuisce al riposo e alla rigenerazione cerebrale, in questa fase, il sistema nervoso centrale si attiva in un processo di recupero e fissazione delle informazioni legate alla memoria, in modo da riprogrammare il cervello e scaricare, attraverso i sogni, tutte le tensioni e negatività accumulate nella fase di veglia.

Tutta questa energia cerebrale viene usata per fluttuare nell’aria, scappare da mostri, vivere bellissime avventure o situazioni paradossali: in poche parole a sognare.

Non a caso, come detto prima, una caratteristica della fase REM è la paralisi dei muscoli volontari, su cui non abbiamo più controllo. In questo modo si evita che il corpo compia movimenti pericolosi ed incontrollati durante i sogni.

Quando è stata scoperta questa fase del sonno?

Gli studiosi E. Aserinsky e N. Kleitman, nel 1953, ipotizzarono la correlazione tra fase REM e sogni. Essi infatti scoprirono che nell’80% dei casi, i soggetti svegliati durante la fase REM ricordavano un sogno.

Nel 1957 W. Dement confermò questi studi, scoprendo inoltre che la privazione della fase REM può provocare l’insorgenza di sintomi ansiosi, irritabilità, difficoltà di concentrazione e disturbi della memoria. Sognare, quindi, non è semplicemente un gioco, ma un’attività cognitiva fondamentale per il nostro benessere.

Un risveglio brusco dalla fase REM, infatti, può causare confusione e disorientamento e addirittura allucinazioni. Addirittura, non andare nella fase REM per diversi giorni porta a disturbi psichici, allucinazioni, paranoia e disturbi della personalità.

Fase REM e memoria

Uno studio dell’Università di Montreal ha inoltre dimostrato la correlazione fra sonno notturno e memoria: mentre infatti il sonno diurno non migliora l’apprendimento, durante la fase REM aumenta la sintesi proteica, che serve a consolidare i ricordi. Questo fenomeno, chiamato “Sleep Effect”, fa sì che ricordare qualcosa è più facile se si dorme la notte, senza interrompere la fase REM.

Insomma, fare buoni sogni, legati ad una sana fase REM, è sintomo di buona salute, sia dal punto di vista psichico che dal punto di vista fisico. Vuoi avere un buon sano sonno ristoratore? Scopri qui i nostri consigli per sopravvivere alla calde notti estive.

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