Orexina: cosa sappiamo e perché è importante

Dagli studi condotti dall’Università di Copenaghen, insieme all’altra università danese, di Aalborg, e pubblicati sulla rivista PNAS, arrivano notizie molto interessanti: studiando il neurotrasmettitore che regola il meccanismo sonno/veglia – chiamato Orexina o Ipocretina – i ricercatori si sono spinti fino a voler capire come funziona e cosa regola quest’ultima, andando a scoprire una molecola, specificamente microRna 137, che avrebbe proprio la funzione di controllare e regolare il sonno.
Si tratta di studi e analisi sui quali dovranno essere svolte ancora prove e controprove, dopotutto – come sappiamo bene – il mondo del sonno è ancora per buona parte totalmente inesplorato, ma i risultati al momento fanno ipotizzare che una maggior o minore quantità di orexina nell’ipotalamo possa indurre a manifestazioni di insonnia e, all’opposto, narcolessia.
Anche quest’ultimo, ovvero un disturbo neurologico che porta ad addormentarsi in maniera improvvisa e incontrollata anche durante il giorno, è infatti coinvolta quanto l’insonnia nel processo regolato dall’Orexina.

Orexina e insonnia

Al contrario, comunque, troppa Orexina provocherebbe stati d’insonnia prolungati, recando poco giovamento alla salute individuale, giacché il riposo è una componente fondamentale del benessere psico-fisico.
Orexina e microRna 137, d’altra parte, non sono legate soltanto alla regolazione del meccanismo sonno/veglia ma potrebbero coinvolgere anche l’appetito, l’umore, il dolore.
È chiaro, dunque, che l’interesse a studiare ed approfondire le ricerche danesi c’è tutto: si tratta di andare a capire come funziona quello che potrebbe essere un tassello fondamentale nella regolazione del meccanismo sonno/veglia.

Sonno e stress: quale legame?

Lo stress, vero e proprio nemico dei nostri giorni convulsi, frenetici e sempre all’erta, è davvero un nemico per il riposo notturno: stati di ansia e sfibramento possono condurci alla perdita prolungata di ore di sonno, e al peggioramento complessivo della qualità del riposo, parametro fondamentale per valutare come funzionano, davvero, le nostre notti.
Lo stress si previene, attraverso:

  • Uno stile di vita sano, regolare e lento
  • Una corretta alimentazione
  • Un giusto risposo

Capisaldi, markers, parametri, buone pratiche… chiamiamoli pure come preferiamo, fatto sta che prestare attenzione a questa breve lista di valori, può influire molto sui livelli generali di stress.
Nello specifico, per quel che riguarda il sonno, sarebbe utile e importante:

  • Praticare costantemente tecniche di rilassamento come lo yoga o il tai-chi.
  • Allenarsi regolarmente per espellere le tossine in eccesso e dare sollievo al corpo e alla mente.
  • Utilizzare erbe, oli essenziali o fitoterapia.
  • Ridurre l’utilizzo di dispositivi tecnologici, produttori di inquinamento acustico e visivo, e prestare massima attenzione all’igiene del sonno.
  • Darsi una routine di orari e tener conto del ritmo circadiano.
  • Assumere probiotici e vitamine.
  • Eliminare alcol, sostanze eccitanti e nicotina.
  • Bere molta acqua durante il giorno.
  • Avere una tabella alimentare che tenga conto di peso, età, esercizio fisico e che, specialmente per i pasti serali, bilanci i nutrienti evitando l’assunzione di zuccheri, cibi pesanti e fritti, poche fibre.

La salute della notte si costruisce durante il giorno e passa anche dalla tavola e dalle piccole abitudini quotidiane. Cerchiamo sempre di prestare la giusta attenzione ai bisogni del nostro corpo.

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