Una delle domande più importanti, e che spesso ci poniamo quando pensiamo al nostro sano dormire, è: “Quanto dura un materasso?”
La durata di un materasso di buona qualità è di 8–10 anni. Si specifica “di buona qualità” perché un materasso scarso può durare molto meno. Dopo questo periodo il materasso va cambiato sia per ragioni di usura e d’invecchiamento, che per motivi igienici.
Attenzione ai segnali
Il nostro corpo ha una straordinaria capacità di adattamento, ma nel lungo periodo ci invia dei segnali chiari per indicarci se stiamo dormendo su un supporto inadeguato:
1. svegliarsi ripetutamente durante la notte con gli arti intorpiditi ed appesantiti;
2. alzarsi il mattino indolenziti o con dolori alla schiena;
3. svegliarsi stanchi anziché riposati.
Fai attenzione a questi campanelli d’allarme perché, a lungo andare, oltre a peggiorare la tua qualità del sonno, potrebbero portare a patologie piuttosto serie.
Spesso però la scelta di cambiare il materasso viene sottovaluta e rimandata ad oltranza: se per esempio si rompe il frigorifero, il giorno dopo corriamo ad acquistarne subito un altro!
Non rimandare l’acquisto
E’ più facile rimandare l’acquisto del materasso nuovo e continuare a dormire sul materasso usurato, perché ne sottovalutiamo l’importanza: ma ricordati che dormire e riposare bene non è meno importante di mangiare!
Ricordati infatti che trascorri quasi un terzo della tua vita su un materasso: inoltre chi acquista un materasso nuovo, dopo avere dormito per troppo tempo su un supporto usurato, di norma si pente di non averlo fatto prima. Un materasso, insomma, non dura in eterno!
Attenzione all’aspetto igienico
Oltre alle ragioni di carattere strutturale di cui sopra, acquistare un materasso nuovo diventa d’obbligo se si valutano quelle igienico-sanitarie: ogni notte, infatti, il corpo espelle anche fino a mezzo litro in sudore ed umori corporali, che evaporano soltanto in parte durante il giorno, mentre il resto filtra all’interno e si deposita nel nostro materasso.
Perdiamo circa un grammo e mezzo al giorno tra forfora e pelle, quasi uno due etti l’anno che restano sempre sul nostro materasso. Dopo solo 6–7 anni si possono misurare fino a duecento grammi di polvere, composta da particelle organiche ed inorganiche.
Sgraditi ospiti
Tutte queste sostanze saranno un delizioso banchetto: infatti, se potessimo vedere l’imbottitura di un materasso al microscopio, scopriremmo milioni di ospiti indesiderati.
Vi si annidano spore, batteri, virus ed acari, nemici fidati di chi soffre di allergia: si pensi che in un materasso usato dieci anni si possono contare fino a due milioni di acari con tutti i loro escrementi.
Anche se nei prodotti migliori l’imbottitura in fibre anallergiche combatte la proliferazione di questi microrganismi, dopo 6-7 anni diminuisce anche questo suo potere difensivo.
Sei pronto a cambiare il tuo materasso?
E’ dunque bene non fermarsi all’apparenza ed avere cura del tuo risposo: il materasso è un bene di primaria importanza e proprio per questo va cambiato all’occorrenza, acquistando un materasso nuovo che calzi perfettamente la nostra corporatura e risponda alle nostre esigenze.
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