Con un’incidenza maggiore fra i bambini (specialmente nella fascia di età 10 – 13) rispetto agli adulti, e una serie di fattori predisponenti che comprende sia la storia familiare che motivi aggravanti come la perdita di sonno ripetuta o i picchi di stress e ansia, il sonnambulismo è un disturbo del sonno classificato fra le parasonnie, cioè quella serie di comportamenti inusuali che si possono verificare durante la notte, con manifestazioni particolari.
Il sonnambulismo – da alcuni ancora conosciuto col nome di nottambulismo – è inserito nelle parasonnie non-REM, il che significa che la sua incidenza è legata al sonno profondo.
Come si comporta un sonnambulo
Sonnambulare vuol dire svegliarsi parzialmente dallo stato di inattività tipica del riposo e compiere una serie di azioni che può andare dal:
- Spostare mobili e oggetti
- Vestirsi
- Urinare
- Assumere comportamenti sessuali (fenomeno noto anche come sexsomnia).
Un episodio di sonnambulismo può durare dai pochi minuti a circa mezz’ora: è fondamentale – una volta riconosciuto e diagnosticato il disturbo – porre attenzione ai comportamenti del sonnambulo: per far sì che non rechi danni a se stesso o agli altri bisogna allontanare dalle stanze oggetti contundenti e pericolosi, chiudere bene porte e finestre, impedire l’accesso alle scale, se necessario persino installare sensori di movimento o allarmi sonori.
È bene ricordare che gli esperti sconsigliano di svegliare un sonnambulo poiché questo genererebbe ancor più confusione nel soggetto interessato. È assai più raccomandato cercare di riportarlo a letto nella maniera più rapida e sicura possibile o aspettare e controllare che vi ritorni in autonomia (cosa che succede nella maggior parte dei casi).
Cause del sonnambulismo
Oltre alla storia familiare e genetica, che può indicare la predisposizione di un soggetto a soffrire di questo disturbo, ci sono vari fattori che possono stimolare episodi di sonnambulismo come ad esempio:
- Ansia e stress
- Febbre
- Irregolarità del ritmo sonno-veglia
- Abuso di alcol, caffeina e sostanze stupefacenti
- Prolungato uso di sedativi
- Esposizione eccessiva a fenomeni uditivi e visivi disturbanti
Rimedi al sonnambulismo
Molti sono i rimedi che si possono adottare per contrastare episodi di sonnambulismo:
- Migliorare le abitudini e l’igiene del sonno. Evitare dunque cibi pesanti durante il pasto serale, consumo di alcool e caffè. Incoraggiare l’utilizzo di materassi e supporti comodi e di ottima qualità poiché anche un sonno non confortevole può incentivare manifestazioni di sonnambulismo.
- Trattare, laddove presenti, disturbi come come l’apnea ostruttiva, che può essere essa stessa causa di sonnambulismo.
- Trattare il fenomeno attraverso la psicoterapia – in particolare l’approccio cognitivo comportamentale, lavorando sulla riduzione di stress e ansia e sul miglioramento della qualità del riposo.
- Adottare la tecnica del risveglio anticipato, ovvero svegliare il soggetto affetto da sonnambulismo prima della fase in cui si manifesta l’evento per arginare episodi ripetuti.
- Sotto necessario e obbligatorio consulto medico sottoporsi a terapia farmacologica (solitamente benziodiazepine e antidepressivi).
- I rimedi omeopatici, specialmente alcune combinazioni particolari di fiori di bach, possono rivelarsi un valido aiuto nel trattamento di fenomeni a bassa intensità e acutezza di sonnambulismo.