Sonno polifasico e microsonni: vantaggi e svantaggi

Per la quasi totalità della popolazione, abituata a seguire il ritmo circadiano, ovvero l’alternanza del ritmo sonno-veglia basata su giorno e notte, luce e buio, sentir parlare di sonno polifasico forse sarà una completa novità.
Si tratta infatti di un metodo ed uno studio che potremo definire ancora in progress, i cui risultati non sono scientificamente provati (assolutamente sconsigliato per determinate categorie di persone, di cui parleremo fra poco) e che mette al centro non tanto la quantità di ore riposate ma la qualità del sonno stesso.

Fasi e durata del sonno

Da sempre, lo sappiamo, ci viene ripetuto che la giusta “dose” di sonno individuale si aggira fra le sette ed otto ore per notte. Sappiamo anche bene, tuttavia, che durante questo lasso di tempo il sonno compie diversi cicli, di differente durata, la cui intensità varia, incidendo sull’apporto effettivo di riposo e di benefici per l’organismo.
Se esiste infatti una fase REM, il sonno più profondo, dove il corpo si rigenera completamente e tutti gli organi sono effettivamente a riposo, ne esistono anche altre (come quella del pre-sonno o del sonno leggero) nel quale siamo ancora parzialmente attivi ed è infatti facile svegliarsi non appena sottoposti alla minima stimolazione.
Il presupposto del sonno polifasico, allora, è quello di concentrare tutto l’interesse sulla fase di sonno più profondo, cercando di massimizzarla attraverso non una sola e unica sessione notturna ma piccoli micro-sonni durante la giornata in modo che il corpo incameri più energie possibili e le giornate si facciano più “lunghe” e produttive.

Il sonno polifasico

Sono stati pensati più metodi di sonno polifasico fra cui, quello più comune, quello bi-fasico, consistente in circa 4 ore di riposo notturne intervallate da un riposo pomeridiano di 90 minuti.
La durata complessiva del riposo quotidiano si aggirerebbe in questo modo intorno alle cinque ore e mezza.
Ci sono poi i metodi Everyman, Dymaxion e Uberman che in maniera più drastica, e quindi opinabile, vanno a ridurre ancora di più la quantità di riposo notturna in favore di più microsonni diurni. Nella fase Uberman in particolare si dorme venti minuti per 6 volte al giorno.

A chi è sconsigliato il sonno polifasico

Atleti, persone con fragilità e carenze a livello di salute, chi è sottoposto ad un regime di dieta o coloro che risentono facilmente dei cambiamenti nei ritmi e gli stili di vita sono fra le categorie di persone a cui non è raccomandato questo regime del sonno.
Per testare quelli che si ipotizzano essere i principali benefici del sonno polifasico – finora non verificati per un tempo superiore ai 6 mesi – bisogna infatti godere di un’ottima salute e non seguire regimi severi come quello degli sportivi professionisti.

Qualità del sonno

Per migliorare la qualità del sonno, sia di coloro che seguono il ritmo circadiano che dei sostenitori del metodo polifasico, è consigliato l’utilizzo di materassi e supporti di ottima qualità, come i nostri materassi della linea Ergonomic, le cui principali proprietà, alta traspirazione, comfort del memory e rigidità delle schiume ergonomiche, rendono il riposo più confortevole e rilassante.

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